"Sogni" di Akira Kurosawa è decisamente un bellissimo film.
Non come la Corazzata Potemkin di Fantozziana memoria, ma quasi.
Scherzi a parte, è un film pieno di poesia (i primi due episodi sul mondo dei bambini sono commoventi in modo sorprendente), di pathos (i soldati che escono dalla galleria) e di tutto quanto sta nella vita di un uomo che non si sia ridotto a vivere come complemento e supporto delle macchine che ci circondano.
Qui, però, voglio soffermarmi un attimo sul bellissimo episodio del film dedicato a Van Gogh.
Non ne riporto le parti più spendidamente visuali, per le quali bisogna vedere il film, ma mi limito a questo estratto, che contiene una delle più immaginifiche definizioni dell'artista che mi sia capitato di sentire:
"Lavoro, da schiavo, e mi guido come una locomotiva"
Locomotiva che, gonfia di potenza, non si sceglie da sé i binari e, una volta lanciata, è difficile fermare.
PS: nella parte di Van Gogh niente di meno che Martin Scorsese in un evidente devoto omaggio alla Grandezza di Akira Kurosawa.
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