giovedì 24 maggio 2012

Mi guido come una locomotiva



"Sogni" di Akira Kurosawa è decisamente un bellissimo film.
 Non come la Corazzata Potemkin di Fantozziana memoria, ma quasi.

Scherzi a parte, è un film pieno di poesia (i primi due episodi sul mondo dei bambini sono commoventi in modo sorprendente), di pathos (i soldati che escono dalla galleria) e di tutto quanto sta nella vita di un uomo che non si sia ridotto a vivere come complemento e supporto delle macchine che ci circondano.

Qui, però, voglio soffermarmi un attimo sul bellissimo episodio del film dedicato a Van Gogh.

Non ne riporto le parti più spendidamente visuali, per le quali bisogna vedere il film, ma mi limito a questo estratto, che contiene una delle più immaginifiche definizioni dell'artista che mi sia capitato di sentire:

"Lavoro, da schiavo, e mi guido come una locomotiva"

Locomotiva che, gonfia di potenza, non si sceglie da sé i binari e, una volta lanciata, è difficile fermare.

PS: nella parte di Van Gogh niente di meno che Martin Scorsese in un evidente devoto omaggio alla Grandezza di Akira Kurosawa.

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lunedì 21 maggio 2012

Legal Beagles

Mi capita spesso di ragionare e disquisire sui pro e contro di intraprendere gli studi nell'area legale.

Non vi è dubbio che vi siano dei segnali che fanno riflettere.

C'è più di un indizio che induce a pensare che gli sbocchi delle professioni forensi non siano più luminosi come qualche decennio fa.


Ad esempio, sapete quale antica incisione - sardonicamente profetica - campeggia, vetusta e scolpita, sopra la lucida targa "Scuola delle Professioni Legali" a Torino, in Via delle Rosine?

"Regia opera della mendicità assistita"

Provare per credere...

Oltre oceano non va meglio, a credere ai Simpson ...


Avvocati di strada


Un'altra domanda ricorrente, tra i Legal Beagles che conosco, è se ci siano controindicazioni alla presenza delle donne in magistratura.
L'argomento è molto delicato e politicamente scorretto e, anche qui, mi richiamo alla "prova televisiva"


La mano di una donna



Ci sono però anche fattori che inducono all'ottimismo.

Può, infatti, capitare di trovarsi in udienza con un popò di collega (vale sia per lui che per lei) come in questo ultimo filmato, e con un cliente decisamente così sgradevole alla vista (vale solo per lui)...

A fare processi in queste condizioni si perde qualcosa in concentrazione (vedasi sempre il filmato), ma secondo me ne vale la pena.



Insomma, iscrivetevi fiduciosamente a Giurisprudenza!












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