giovedì 24 maggio 2012

Mi guido come una locomotiva



"Sogni" di Akira Kurosawa è decisamente un bellissimo film.
 Non come la Corazzata Potemkin di Fantozziana memoria, ma quasi.

Scherzi a parte, è un film pieno di poesia (i primi due episodi sul mondo dei bambini sono commoventi in modo sorprendente), di pathos (i soldati che escono dalla galleria) e di tutto quanto sta nella vita di un uomo che non si sia ridotto a vivere come complemento e supporto delle macchine che ci circondano.

Qui, però, voglio soffermarmi un attimo sul bellissimo episodio del film dedicato a Van Gogh.

Non ne riporto le parti più spendidamente visuali, per le quali bisogna vedere il film, ma mi limito a questo estratto, che contiene una delle più immaginifiche definizioni dell'artista che mi sia capitato di sentire:

"Lavoro, da schiavo, e mi guido come una locomotiva"

Locomotiva che, gonfia di potenza, non si sceglie da sé i binari e, una volta lanciata, è difficile fermare.

PS: nella parte di Van Gogh niente di meno che Martin Scorsese in un evidente devoto omaggio alla Grandezza di Akira Kurosawa.

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