domenica 8 gennaio 2012

Basta con i clandestini!



Foto di Raimondo Fulcheri (*)
Immigrato brianzolo cerca di vendere fondo di investimento ai bagnanti: va a laurà, tarùn !





Torna a collaborare con i GpN Nicholas Sacripante, confusionario e geniale giornalista d'assalto, autore di alcuni dei più fortunati scoop del '900.
Tanti anni fa, quando ancora sognava di cambiare il mondo con la sua Lettera 42, si esercitava a scrivere pezzi di denuncia delle ingiustizie sociali. Come il sonno della ragione, la denuncia sociale, vista attraverso le lenti deformate del suo incerto talento, partoriva mostri.
La notizia buona è che questo Basta con i clandestini! non è il peggiore.
La notizia cattiva è che non è l'unico.




S. Michele di Pagana. Un week end d'estate.
I primi sintomi sono striscianti. Sono frasi apparentemente innocue, come: “hai mai notato che hanno un odore diverso ?”. Oppure: “Io non sono razzista, ma quel sentore di Chanel o il Nina Ricci, soprattutto nei locali chiusi, si avverte.”
Da questo ad atteggiamenti scopertamente ostili il passo è breve, troppo breve.
Stiamo parlando del fuoco autonomista che avvampa in tutto il territorio ligure.
Al centro del mirino di queste pericolose frange neonaziste è però un bersaglio finora sfuggito anche agli occhi del più attento dei sociologi, e colto solo in alcuni rapporti riservati della nostra intelligence: le signore di via Montenapoleone, i cumenda e il Popolo delle Partite Iva del Piemonte e della Brianza.


E’ notizia di sabato scorso che sulla A7, presso il casello di Arquata Scrivia, un gruppo di coltivatori diretti ha parcheggiato fin dall’alba una mandra di splendide Frisone al centro della carreggiata. I primi pendolari del bagno in Liguria sono stati accolti da poderosi muggiti, seguiti da lancio di robioline fresche. Verso le 8 del mattino in zona c’erano già 37 km di coda (ed erano nati due vitellini e tre piccoli commercialisti).
Nel frattempo, a Ovada, un corteo organizzato dal Centro Sociale delle Immacolatine, provvedeva a bloccare i transfughi dal basso Piemonte. Momenti di alta tensione quando un notaio di Novi Ligure tentava di forzare il blocco sul pedalò di famiglia. Grazie a una spiata della moglie veniva intercettato, catturato e rispedito in ufficio. Una compagnia di pellegrini devoti a Nostra Signora del Sudore veniva aggredita sul viadotto Stura e dirottata a Tortona, dove trovava parziale refrigerio nella locale fornace.
Mentre la notizia dei primi attacchi si diffondeva al di là del passo del Turchino e dei Giovi, esplodevano molte manifestazioni spontanee a sostegno dei rivoltosi. A Zoagli, un gruppo di autoctoni occupava simbolicamente la casa di Ezra Pound, chiedendo in riscatto un condizionatore e svariati quintali di meloni.
Non tardavano i primi commenti politici. L’onorevole Calderoli dichiarava, senza mezze misure, che questi episodi erano la giusta rivolta del popolo ligure contro il sabotaggio della Legge Bossi - Fini sulla immigrazione vacanziera clandestina. Sabotaggio ordito dai vù cumprà della riviera, evidentemente spaventati dalla chiusura dei valichi appenninici e dalla perdita dell'indotto dell'adipe lombardo.
L’onorevole Mitraglia non esitava a invocare il cannoneggiamento contro gli scafisti  (meglio noti come yachtisti) e traghettatori abusivi. Tale invito era presto tradotto in realtà a Paraggi, dove l’Hare Krishna, il 16 alberi dell’Aga Khan, reduce dai trionfi della Coppa America e dall'ultimo condono fiscale, veniva affondato, dopo un maldestro tentativo di approdo allo “Splendido”.
Gli elegantissimi avventori del prestigioso locale potevano contestualmente assistere a un altro spettacolo crudelmente esclusivo. L’idrovolante del Principe  Cetriolo di Borbone veniva intercettato mentre tentava di far ammarare Donna Marina e il Legume Consorte. Goffamente travestiti da sottaceti venivano tosto scoperti e, ricoperti di formaggio fuso e piume, secondo il must di quest'anno alle serate organizzate da Flavio Motore, venivano imprigionati nelle segrete del Parcheggio Coperto di Portofino.
Nelle reti stese dai pescatori di San Fruttuoso durante la nottata, venivano ritrovati: quattro saraghi, diciassette avvocati, di cui ben tredici in compagnia di “un’amica della moglie”, trentasette ragionieri brianzoli e un numero imprecisato di vedove ancora in gamba.
Nella serata di domenica, entrava in azione la motovedetta della Capitaneria di Porto . I clandestini fermati venivano tempestivamente tradotti in un campo di detenzione, allestito a tempo di record sul promontorio di Punta Chiappa. "Viva preoccupazione" per la sorte dei fermati è stata espressa dalle principali Associazioni Umanitarie.
Stando a Visagisti senza Frontiere nei campi sarebbero violati i più elementari diritti umani. Pier Romualdo Zazzera, il portavoce di Detergency (1), ha denunciato che ai prigionieri sarebbe persino negata la somministrazione di focaccia al formaggio.

(1) Nata come costola della più nota Emergency, è composta di soli chirurghi estetici.


(*) Che prega di far sapere che ha scattato la foto anche perché i capelli stavano sulla testa del cumènda come gli alberi strinati dall'incendio sul crinale dello sfondo.

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