giovedì 16 febbraio 2012

Zappamania: Pistoia 8 luglio 1992.






I Giuristi per Naso (o almeno una parte significativa di loro) sono particolarmente legati alla "scultura delle molecole dell'aria" che si manifesta cliccando qui sopra.
Si tratta del secondo assolo per chitarra di Drowning Witch di Frank Zappa, nella esecuzione dell'8 luglio 1982 a Pistoia.
Esecuzione che non compare nella discografia ufficiale di Zappa, ma proviene da un concerto particolarmente ispirato (e citatissimo dagli zappomani di tutto il mondo).
I motivi di questa singolare affezione sono almeno tre, uno generale, uno personalissimo e uno un po' magico.
Il primo motivo è che si tratta di una esecuzione molto buona: dopo la consueta quasi atonalità del primo solo si entra nei territori della melodia ispirata e furiosa a un tempo: una specie di heavy metal ai petali di viola.
Il secondo è, quando maltrattavo le chitarre, ascoltando una versione completamente diversa - ed edita - di questa canzone, suonai, senza averle mai sentita prima, una serie di battute esattamente identiche a quelle che si sentono qua, dal minuto 03.08 a 03.36.
Il terzo è che il tema che appare in quella frazione è quello che giganteggia e occupa gran parte del solo nella esecuzione del 5 luglio 1982 nello Stadio Luigi Ferraris di Genova, per poi lentamente inabissarsi come una balena bianca nei concerti successivi, che solo negli ultimi anni ho potuto ascoltare. La cosa magica è che a quel concerto di Zappa avrei dovuto andare e non andai, né, per più di venti anni, ebbi occasione di pensare.  

Se, per me, è già molto aver improvvisato qualche battuta, non certo particolarmente difficile e forse anche banale (per un chitarrista normale), uguale a Zappa, diventa moltissimo e un po' magico, scoprire che si tratta del tema su cui il Genio di Baltimora (ma non dimentichiamo Chad Wackerman e l'agghiacciante psicopatico Scott Thunes al basso) costruì il solo nel concerto nella mia città, concerto cui non potei partecipare, ma le cui vibrazioni, per qualche misterioso canale, evidentemente, sono giunte a risarcirmi e confortarmi.



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